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La soluzione salina agitata nella diagnosi di SHUNT intracardiaci e intrapolmonari
Fonte: Bernard et al 10.1016/j.echo.2020.09.013.

Recentemente è stata pubblicata sul giornale JASE (Journal of American Society of Cardiology) un’interessante review sull’utilizzo della soluzione salina agitata in ecocardiografia. La soluzione salita agitata viene comunemente utilizzata in cardiologia per eseguire il semplice ed economico test alle microbolle, per effettuare diagnosi di shunt intracardiaci e intrapolmonari. Le linee guida attuali suggeriscono che l’apparizione delle microbolle nelle sezioni destre tra il 3-6 ciclo dopo l’opacizzazione completa dell’atrio destro, suggerisce la presenza di uno shunt cardiaco, come ad esempio del forame ovale pervio (FOP). Questo cut-off non è però stabilito attraverso studi patogenetici rigorosi. L’ecocardiogramma transtoracico è il test di prima scelta nei pazienti con sospetto shunt intracardiaco, e possiede una sensibilità dell’89-100% con il color Doppler, nel diagnosticare un difetto interatriale (DIA) ostium secundum e del 100% per il DIA ostium primum, mentre nell’evidenziare il FOP la sensibilità è solo del 22%. Pertanto, in caso di sospetto PFO è necessario effettuare il test alle microbolle per avere la conferma.

Aspetti tecnici
I protocolli possono variare. Solitamente viene presa una linea venosa (≥ 20 gauge) abbastanza grande in modo da permettere che la soluzione salina arrivi rapidamente e insieme in atrio destro. Bisogna impostare l’ecocardiografo in...continua a leggere

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