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L'anticoagulazione a dose terapeutica vs tromboprofilassi con eparina in pazienti con COVID-19 di grado severo
Fonte: 10.1056/NEJMoa2103417.

La malattia da coronavirus 2019 (Covid-19) è associata a infiammazione e trombosi. I pazienti critici con Covid-19 sono ad alto rischio di trombosi nonostante abbiano ricevuto una tromboprofilassi farmacologica a dose standard. Biomarcatori circolanti che riflettono l'infiammazione sistemica e l'attivazione della coagulazione (ad es. D-dimero e proteina C-reattiva) sono indipendentemente associati a un maggior rischio di insufficienza respiratoria, trombosi e morte nei pazienti con Covid-19. L'infiammazione e la trombosi possono quindi contribuire in modo importante agli esiti negativi. Le eparine non frazionate e a basso peso molecolare sono anticoagulanti parenterali con proprietà antinfiammatorie e possibili proprietà antivirali. Dati i dati sull’eccesso di rischio trombotico, strategie anticoagulanti a dosi potenziate sono state incorporate in protocolli per Covid-19, specialmente per i malati critici. Tuttavia, l'efficacia e la sicurezza dell'anticoagulazione a dose terapeutica per migliorare gli esiti nel Covid-19 sono incerte. Sono stati analizzati I tre studi “Multifactorial Adaptive Platform Trial for Community-Acquired Pneumonia” (REMAP-CAP), “Platform Trial of the Safety and Efficacy of Antithrombotic Strategies in Hospitalized Adults with COVID-19” (ACTIV-4a), and the “Antithrombotic Therapy to Ameliorate Complications of Covid-19” (ATTACC) per determinare se una strategia iniziale di anticoagulazione a...continua a leggere

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