Da recenti studi, gli inibitori del fattore XIa per la prevenzione e il trattamento del tromboembolismo venoso e arterioso potrebbero essere più efficaci e provocare un minor sanguinamento rispetto agli anticoagulanti convenzionali. Oggetto di studio è stato il milvexian, un inibitore orale del fattore XIa, per il quale recentemente è stato pubblicato uno studio sul New England Journal Medicine (NEJM). Si tratta di uno studio di fase 2 a gruppi paralleli, in cui i ricercatori hanno assegnato in modo casuale 1242 pazienti sottoposti a artroplastica del ginocchio a ricevere uno dei sette regimi postoperatori di milvexian (25 mg, 50 mg, 100 mg o 200 mg due volte al giorno o 25 mg, 50 mg o 200 mg una volta al giorno) o enoxaparina (40 mg una volta al giorno). L'endpoint primario di efficacia era il tromboembolismo venoso (che era un composito di trombosi venosa profonda asintomatica, tromboembolia venosa sintomatica confermata o morte...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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