Il pre-trattamento con statine dei pazienti da sottoporre ad angioplastica coronarica riduce il danno da procedura. I risultati dell’ARMYDA.

Durante i lavori della XXVII edizione del congresso nazionale del GISE-SICI (Gruppo Italiano Studi Emodinamici – Società Italiana di Cardiologia Interventistica), tenutosi l’Ottobre scorso nella consueta cornice dei Magazzini del Cotone, all’interno del porto antico di Genova, si è svolta una lettura, tenuta da Germano Di Sciascio, Professore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, avente per oggetto “i benefici della terapia con statine nel paziente sottoposto a rivascolarizzazione”. Abbiamo particolarmente apprezzato il fatto che nel principale congresso di emodinamica interventistica italiana si sia voluto distogliere, almeno temporaneamente, l’attenzione da aspetti talora fin troppo tecnicistici, riportando l’accento su temi più squisitamente clinici. Le statine, infatti, nel corso degli anni hanno progressivamente visto accrescere il proprio peso specifico nel bagaglio terapeutico di tutti i Medici, Cardiologi e non. L’identificazione di tale tema per un approfondimento risiede nel concetto che l’utilizzo delle statine va definitivamente svincolato dai meri valori di colesterolemia del paziente da sottoporre a trattamento. Un ulteriore motivo, di stampo squisitamente nazionalistico ma per questo non meno ...continua a leggere