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Semaforo verde se la scintigrafia è OK!

La scintigrafia miocardica dopo stenting coronarico rappresenta un valido aiuto soprattutto quando la rivascolarizzazione è stata incompleta.

Una rivascolarizzazione coronarica anatomicamente completa rimane l’obiettivo ideale da perseguire nel paziente con malattia coronarica. Tuttavia, il profilo di rischio del paziente, inteso come situazione composta da quadro clinico, funzione ventricolare e presenza di comorbidità può orientare, spesso, a favore di una rivascolarizzazione incompleta, come sottolineato recentemente in un editoriale da Zimarino et al. (Eur Heart J 2005;26:1824-1830). Nella tabella 1 gli autori riportano come scegliere la strategia di rivascolarizzazione migliore in base al profilo di rischio del paziente.

In effetti, nell’ultimo decennio l’angioplastica coronarica percutanea con stenting della “culprit lesion” nei pazienti multivasali è diventata una realtà ampiamente diffusa. Ciò si verifica soprattutto nel trattamento di una sindrome coronarica acuta oppure quando una lesione primariamente responsabile dell’ischemia è chiaramente identificabile, soprattutto se la coronaria stenotica serve un esteso territorio non infartuato. La sostanziale correttezza di questo approccio sembra essere confermata dai dati della letteratura. Infatti, nel trial BARI (By-pass Angioplasty Revascularization...continua a leggere

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