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Cambio della guardia

In prevenzione primaria, chiusa l’epoca dell’omocisteina ed aperta quella del maggior controllo del rapporto vita/fianchi e della pre-ipertensione.

Per quanto attiene alla terapia medica ed alla Cardiologia clinica, all’ACC di Atlanta lo studio PREVEND (Prevention of Renal and Vascular End stage Disease) ha dimostrato l’importanza della misurazione del rapporto vita-fianchi durante la visita cardiologica. E’ ormai noto che l’obesità addominale costituisce un problema di crescente importanza, in quanto indica la presenza di un eccesso del grasso viscerale e di un aumento del rischio cardiovascolare. Infatti, il grasso viscerale non svolge solo un ruolo nell’accumulo di energia, ma costituisce anche un organo che interferisce con il metabolismo glucidico e lipidico e che secerne sostanze ad azione ormonale e dotate di effetto infiammatorio a livello vasale. Al momento attuale, non esiste una uniformità di vedute su quale sia il parametro ottimale per la valutazione dell’obesità, ossia il convenzionale indice di massa corporea [body mass index (BMI)], oppure il rapporto vita-fianchi o ancora la circonferenza della vita. In uno studio prospettico, Anne Chris Jonkers e colleghi hanno messo a confronto il valore prognostico di questi tre indici in termini di prognosi cardiovascolare. I ricercatori hanno misurato questi tre parametri in 80 individui dello studio...continua a leggere

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