A Boston durante l’11° Annual Atrial Fibrillation, emergono nuovi approcci nell’ablazione transcatetere della FA.

A Boston, dal 13 al 16 gennaio, si è ritornato a parlare di ablazione della fibrillazione atriale ed a parlarne sono Specialisti e Ricercatori provenienti da ogni parte del mondo (Europa, Asia ed America), che hanno illustrato i dati più recenti inerenti i meccanismi che determinano e mantengono la Fibrillazione Atriale (FA) ed i possibili approcci per poterla combattere. Le ultime acquisizioni scientifiche sostengono, con sempre maggior forza, la necessità di agire su più fronti. Oggi vanno per la maggiore 3 differenti approcci per trattare la FA mediante ablazione: la distruzione del substrato che mantiene i rotori all’interno degli antri delle PV e sulla parete posteriore dell’atrio sinistro (Pappone); l’ablazione dei plessi ganglionati nel grasso epicardico (Platt, Jackman e Scherlag) e, infine, l’ablazione dei rotori dominanti in atrio destro e sinistro, riconoscibili dai potenziali ad alta frequenza frazionati che si ritrovano durante il mappaggio in FA (Nademanee). Ognuno di questi approcci racchiude in sé elementi di fisiopatologia che, a nostro avviso, non andrebbero vissuti come indipendenti l’uno dall’altro, ma integrati in un comune approccio. Infatti, durante le sedute dell’11 edizione del Meeting sulla FA di Boston, abbiamo...continua a leggere