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Ablazione della FA: secondo atto

L’ablazione transcatetere è più vantaggiosa della terapia farmacologica tradizionale? Lo studio randomizzato CACAF 2 esplorerà l’efficacia di questa procedura nei pazienti con fibrillazione atriale persistente.

La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia che più comunemente riscontriamo nella pratica clinica. La sua prevalenza è in drammatica crescita in tutto il mondo, basti pensare che attualmente negli Stati Uniti d’America ne sono affetti 3 milioni di persone e che la previsione al 2050 è il raddoppio di tale numero. Forse per molto tempo sono stati sottostimati gli effetti a lungo termine della FA, ma se ci soffermiamo ad analizzare accuratamente i risultati dello studio Framingham e quelli dello studio Rotterdam, ci rendiamo subito conto che l’aritmia, oltre ad essere associata ad una mortalità quasi doppia rispetto alla popolazione in ritmo sinusale, è anche associata ad importanti disabilità quali la demenza e la malattia di Alzheimer, indipendentemente dalla presenza di stroke. Quale sia il miglior approccio terapeutico per sconfiggerla non è ancora stato chiarito completamente: se da una parte abbiamo imparato che cardioversione elettrica o chimica e profilassi farmacologica ci garantiscono meno di un 50% di pazienti in ritmo sinusale ad un anno, a spese di effetti collaterali a volte non accettabili, dall’altra non abbiamo ancora acquisito familiarità e fiducia...continua a leggere

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