La Fibrillazione Atriale (FA) rappresenta il disturbo del ritmo di più comune riscontro nella pratica clinica, essendo causa di circa il 30% di tutte le ospedalizzazioni per aritmie. La prevalenza della FA nei Paesi Occidentali varia dall’1% nella popolazione al disotto dei 60 anni al 6% negli ultra ottantenni, con una maggiore incidenza nel sesso maschile. L’incidenza annuale è del 2% negli uomini di età superiore a 80 anni. Le previsioni future negli Stati Uniti prevedono 2,3 milioni di persone che saranno affette da FA. Questo disturbo del ritmo è definito come un’aritmia sopraventricolare caratterizzata dall’attivazione non coordinata e desincronizzata degli atri, con conseguente deterioramento della funzione meccanica. In una percentuale di casi che varia dal 10% al 30% la FA si presenta come entità clinica isolata, cioè non associata ad altra patologia cardiopolmonare, mentre nei restanti casi risulta associata. Gli episodi acuti di FA possono essere determinati da cause transitorie e reversibili, quali l’abuso di alcool, infarto miocardico, interventi chirurgici, embolia polmonare, ipertiroidismo e altre alterazioni metaboliche. Le cause più frequenti di FA non isolata sono rappresentate dall’ipertensione arteriosa,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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