È la conclusione a cui è arrivata la ricercatrice Marianna Virtanen con i suoi colleghi del Finnish Institute of Occupational Health. Il dato proveniente dal Whitehall II Prospective Cohort Study in cui sono stati arruolati 6.014 impiegati pubblici londinesi tra i 31 e i 61 anni, con lavoro a tempo pieno e non affetti da cardiopatia ischemica. All'arruolamento (tra il 1991 e il 1994) è stato somministrato a tutti i partecipanti un questionario sulle ore lavorative giornaliere. Le domande riguardavano fattori socio-demografici, fattori di rischio cardiovascolare, livello di posti di lavoro al fine di esaminare il rischio associato al lavoro straordinario di 1 ora, 2 ore e 3-4 ore rispetto all'assenza di ore di straordinario (gruppo di controllo). Il follow up medio è stato di 11,2 anni. L'outcome primario era morte per causa cardiaca, infarto miocardico non fatale, angina. Di tutti gli impiegati il...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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