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ACCORD LIPID: Quali prospettive cliniche nella riduzione del rischio CV residuo?
La principale causa di morte nei pazienti diabetici è rappresentata dagli eventi cardiovascolari: 7 pazienti diabetici su 10 vengono a mancare per cause correlate a patologia cardio o cerebrovascolare (macroangiopatia). La spettanza di vita dei pazienti con diabete di tipo 2 è quindi ridotta rispetto ai soggetti non diabetici. D’altro canto, anche la qualità di vita dei pazienti diabetici è compromessa dalla presenza di complicanze che trovano la loro origine nel danno ad arterie di calibro minore: la microangiopatia diabetica affligge principalmente l’occhio (retinopatia diabetica), il rene (nefropatia diabetica) ed il sistema nervoso periferico (neuropatia diabetica).
L’eziologia delle complicanze macro e microangiopatiche è multifattoriale e, di conseguenza, tale deve essere l’approccio terapeutico volto a ridurre l’incidenza delle stesse. L’ottenimento di un buon controllo glicemico e pressorio appare di fondamentale importanza nella riduzione degli eventi macro e micro vascolari come messo inizialmente in luce dallo studio UKPDS (UK Prospective Diabetes Study): portare i pazienti con diabete di tipo 2 a valori di emoglobina glicata (HbA1c) intorno a 7%, rispetto a 7,9%, porta ad una riduzione del 25% degli eventi micro vascolari e del 16% dell’infarto miocardico.
D’altro canto, un più stretto controllo dei valori pressori, portati a valori di 144/82 mmHg,...continua a leggere
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ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS

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