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VENTO del NORD

Da Stoccolma le novità del Congresso Europeo di Cardiologia 2005

Il ruolo degli ACE-inibitori nell’infarto è stato definito nel corso degli ultimi 10 anni da diversi studi clinici, che possono essere divisi in due categorie: trial che hanno selezionato pazienti con alterazione della funzione ventricolare sinistra e che hanno scelto protocolli di trattamento della durata ≥1 anno e trial nei quali gli ACE-inibitori sono stati somministrati entro i primi giorni e proseguiti per 5 o 6 settimane in pazienti poco selezionati. I risultati dei tre studi a lungo termine su pazienti ad alto rischio (SAVE), (AIRE) e (TRACE) hanno uniformemente dimostrato una riduzione proporzionale della mortalità complessiva del 20% circa con gli ACE-inibitori. Negli studi in cui l’ACE-inibitore è stato iniziato precocemente in pazienti poco selezionati con infarto del miocardio, (GISSI-3, ISIS-4, CCS-2 e CONSENSUS) sono state salvate almeno 5 vite per 1.000 pazienti trattati. Lo studio SMILE ha colmato il divario tra questi due gruppi di studio (Figura 1). Lo studio Survival of Myocardial Infarction Long-term Evaluation I (SMILE-I) ha evidenziato che la somministrazione precoce di zofenopril riduce l’incidenza di insufficienza cardiaca e di morte per cause cardiovascolari in pazienti infartuati. Il trial è stato condotto su 1.556 pazienti colpiti da infarto anteriore non sottoposti a terapia trombolitica e...continua a leggere

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ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS

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