Al 73° Congresso dell’EAS la ricerca italiana in prima linea. Presentati i dati dei nuovi trial sulle statine e sui nuovi farmaci per ridurre il rischio CV.

Le malattie cardiovascolari su base ateromasica costituiscono, nel loro insieme, la prima causa di morte e d’invalidità in tutti i Paesi sviluppati del mondo. Sulla base di questo ritornello, seppur con oggettive difficoltà organizzative, la ricerca nell’ambito dell’aterosclerosi mantiene sempre un elevatissimo livello di qualità scientifica ed una innovatività pressoché costante. La massima testimonianza di quanto detto è il successo del 73° Congresso della Società Europea dell’Aterosclerosi (EAS), da poco tenutosi nella splendida Praga. Partecipando alle numerose sessioni di comunicazioni orali ed osservando gli ancor più numerosi poster ci si accorge che i ricercatori italiani, anche giovani, seppur di antica scuola, contribuiscono in modo rilevante a questa ricchezza culturale e a questa innovazione. Brilla la scuola di Parma con due ottime comunicazioni sul trasporto inverso del colesterolo, cavallo di battaglia di Franco Bernini, Professore Ordinario di Farmacologia presso il prestigioso ateneo parmense. Numerose ricerche sono state esposte anche da ricercatori delle Università di Bologna, Chieti, Milano, Modena, Napoli, e tante altre. Altro dato positivo è l’evidente crescita delle scuole...continua a leggere