Sono stati presentati ad Orlando, in Florida, durante i lavori della 64° edizione del meeting dell’ADA (American Diabetes Association), i risultati dello studio CARDS (Collaborative AtoRvastatin Diabetes Study) interrotto precocemente, 2 anni prima della chiusura programmata, per l’evidente superiorità del trattamento con atorvastatina rispetto al placebo. Lo studio era stato disegnato per valutare l’impiego dell’atorvastatina, rispetto a placebo, nel trattamento di pazienti diabetici di tipo 2 con livelli di colesterolo LDL non particolarmente elevati (<160 mg/dl). I soggetti arruolati, senza pregressi eventi cardio-cerebrovascolari o vasculopatie periferiche, dovevano presentare almeno un fattore di rischio aggiuntivo al diabete tra ipertensione, retinopatia, micro o macroalbuminuria, fumo. L’end-point principale era costituito dalla combinazione di morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale (incluso IMA silente), angina instabile con ospedalizzazione, arresto cardiaco non fatale, rivascolarizzazione coronarica e stroke. Ben 2.838 pazienti sono stati arruolati nel CARDS in 132 centri tra Irlanda ed Inghilterra. La media del colesterolo LDL, riscontrato al basale nei pazienti coinvolti nello studio, era pari a 118 mg/dl nel gruppo atorvastatina e 119 mg/dl in...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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