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Relazioni ad alto rischio

Stroke e scompenso cardiaco, associati all’ipertensione, richiedono soluzioni terapeutiche mirate. 

Durante i lavori del XIV congresso ESH, numerose letture e simposi hanno affrontato l’interessante ed attuale problema della relazione tra ipertensione arteriosa, reattività vascolare e malattie cerebrovascolari. Il professor Demalis, nella sua lettura, ha descritto i meccanismi di autoregolazione del flusso ematico cerebrale, cioè l’insieme di quei meccanismi che rendono il flusso ematico costante nonostante variazioni della pressione arteriosa. Il flusso ematico cerebrale rappresenta, insieme alla perfusione cerebrale, l’elemento determinante nel trattamento dell’ictus in fase acuta, per il quale, a tutt’oggi, non è ancora stato chiarito quale sia l’approccio terapeutico migliore. Le diverse classi di farmaci antipertensivi, ha specificato Demalis, hanno differenti effetti sul flusso ematico cerebrale ed i farmaci che bloccano il sistema renina-angiotensina, limitando l’attivazione simpatica, riescono a “resettare” i meccanismi di autoregolazione in maniera estremamente rapida, adeguandoli al nuovo livello di pressione arteriosa ottenuto dopo il trattamento. In questo modo anche se la pressione arteriosa risulta ridotta, il plateau si sposta verso valori normali ed il flusso cerebrale si mantiene nei limiti della norma. Il trattamento dell’ipertensione...continua a leggere

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