Nonostante sia stato inizialmente sviluppato come farmaco per l’angina pectoris il sildenafil, nelle fasi iniziali della commercializzazione, ha causato un ingiustificato timore circa la sua sicurezza nei pazienti con patologie cardiovascolari. Il clamore è stato tanto che la commissione congiunta dell’American Heart Association e dell’American College of Cardiology è stata indotta a stilare un documento sull’uso del farmaco in pazienti con patologie cardiovascolari. Il sildenafil, senza alcun dubbio, è stata la più grande innovazione terapeutica mai apportata alla terapia della disfunzione erettile; esso è un inibitore selettivo della fosfodiesterasi di tipo 5, l’enzima responsabile della degradazione del GMPc a livello dei corpi cavernosi ed, in misura minore, a livello di altri sistemi vascolari. L’aumento dei livelli di GMPc si traduce in un rilasciamento delle cellule muscolari lisce che consente un aumento del flusso di sangue nei corpi cavernosi e, quindi, l’erezione. In altri tessuti, lo stesso enzima causa vasodilatazione, aumento della trasmissione sinaptica e riduzione dell’aggregabilità piastrinica (Figura 1). Poiché il sildenafil causa un aumento del GMPc, tutti i farmaci che donano gruppi NO,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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