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Studio CIBIS III: ulteriore analisi dei dati di mortalità.
Fonte: Cardiovasc Ther. 2010 Jun 1. [Epub ahead of print].

La mortalità è, purtroppo, molto elevata nel paziente con scompenso cardiaco. Ciò soprattutto per l’elevata incidenza di morte improvvisa che, contrariamente a quanto comunemente si ritiene, è frequente anche – ed anzi soprattutto – nelle fasi precedenti la quarta classe NYHA. Per questo motivo, la prevenzione della morte improvvisa assume una valenza clinica di peculiare rilievo nel paziente affetto da scompenso cardiaco – anche precocemente – e particolare interesse ha suscitato una ulteriore analisi post hoc dello studio CIBIS III, in cui la randomizzazione al trattamento con bisoprololo invece che con enalapril come prima opzione terapeutica si era dimostrata in grado di ridurre la morte improvvisa in ragione del 46%. In tale studio, 1.010 pazienti con scompenso cardiaco da lieve a moderato, in fase stabile e con una frazione d'eiezione <35%, in assenza di terapia con ACE-inibitori, antagonisti del recettore di tipo 1 per l’angiotensina II e/o beta-bloccanti erano stati randomizzati al trattamento (come monoterapia, cioè non in combinazione tra loro) con bisoprololo (n = 505) oppure enalapril (n=505) per sei mesi, seguiti dalla loro combinazione per altri 6-24 mesi. Le due strategie di trattamento sono state quindi comparate in termini di cause di morte, in cieco. Nel braccio bisoprololo, dopo 6 mesi, 8 delle 23 morti osservate erano improvvise,...continua a leggere

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