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Ricoperto è meglio

Anche a Roma dilaga la novità degli stent ricoperti. Indicazioni e limiti dei nuovi presidi interventistici. 

L’impianto intracoronarico di stent ha migliorato sia i risultati acuti dell’angioplastica con palloncino, riducendone le complicanze procedurali (infarto miocardico, necessità di by-pass aorto-coronarico d’urgenza), sia la prognosi a medio termine dei pazienti trattati per via percutanea, determinando una significativa riduzione dell’incidenza di restenosi. Anche se ridotta, la restenosi rappresenta attualmente il limite principale dell’utilizzo degli stent intracoronarici, raggiungendo percentuali del 20-40%, a seconda dei differenti parametri clinici ed angiografici. Per tale motivo gli stent coronarici a rilascio di farmaci rappresentano la più grande novità nell’ambito della cardiologia interventistica. A Roma, durante i lavori del 64° congresso nazionale della SIC, si è assistito a diverse sessioni di comunicazioni e ad un simposio, tenuti dai migliori emodinamisti italiani e stranieri, che hanno discusso in profondità l’impiego dei nuovi device interventistici. Sono stent metallici che vengono ricoperti di farmaci, i quali, dopo l’impianto, sono rilasciati localmente, allo scopo di inibire la proliferazione intimale responsabile della restenosi intrastent. Nell’ambito degli stent a rilascio farmacologico sono state sperimentate in studi...continua a leggere

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