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Post IMA: protezione a 360°

Dopo gli ACE-inibitori anche valsartan dimostra la sua efficacia nel trattamento dei pazienti infartuati con funzione ventricolare depressa. 

Gli ACE-inibitori hanno ampiamente dimostrato un ampio spettro di attività protettive nel management di pazienti ad alto rischio cardiovascolare, in modo particolare nei soggetti con IMA. Gli studi che hanno impiegato questa classe di farmaci hanno arruolato più di 100.000 pazienti infartuati ed hanno certificato l’estrema efficacia degli ACE-inibitori nei pazienti ad altissimo rischio con disfunzione ventricolare sinistra, scompenso o entrambi. I trial SAVE (SurvivAl and Ventricular Enlargement trial), AIRE (the Acute Infarction Ramipril Efficacy study) e TRACE (TRAndolapril Cardiac Evaluation trial), infatti, sono studi effettuati in questa categoria di pazienti post-infartuati in cui la terapia era stata iniziata già in fase acuta. Una recente meta-analisi ha rilevato che il trattamento con ACE-inibitori ha ridotto del 26% il rischio di morte, del 25% il rischio di reinfarto o ospedalizzazione o altri eventi maggiori non fatali. L’introduzione degli antagonisti dell’angiotensina II in clinica ha aperto nuove ed interessanti strade terapeutiche indirizzate alla più completa inibizione del sistema RAS (Sistema Renina Angiotensina-Aldosterone). In quest’ottica lo studio VALIANT (VALsartan In Acute miocardial iNfarcTion) è...continua a leggere

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