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Il nuovo volto della cardiochirurgia

Le nuove tecniche “soft” e l’anestesia epidurale stanno trasformando gli interventi chirurgici al cuore. L’accesso al cuore per via toracotomica sinistra a paziente sveglio. 

È ora di voltare pagina La cardiochirurgia è stata, sin dagli esordi, una specialità che ha beneficiato, in misura considerevole, delle opportunità offerte dal progresso tecnologico. Si tratta di una realtà clinica “giovane”, sviluppatasi a partire dagli anni ’50 e che, solo nella seconda metà degli anni ’70, con l’avvento di metodiche di protezione miocardica affidabili e riproducibili, ha potuto esprimere al meglio le sue potenzialità. L’industria ha seguito e favorito lo sviluppo della cardiochirurgia, collaborando direttamente con gli operatori e contribuendo a spostare sempre più avanti la frontiera della ricerca e dell’applicazione clinica. Negli ultimi anni, dopo aver raggiunto livelli di qualità difficilmente superabili, in termini di sopravvivenza e controllo delle complicanze, anche la cardiochirurgia, come altre specialità chirurgiche, ha imboccato con decisione la via della riduzione dell’invasività. Tradizionalmente l’intervento al cuore era visto come una procedura estrema, il cui unico obiettivo era rappresentato dalla sopravvivenza, non importa quale fosse il prezzo da pagare in termini di trauma chirurgico, estensione delle incisioni, lunghezza...continua a leggere

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