Se la mole di informazioni che si sono rese disponibili sugli antiaggreganti/antitrombotici durante l’evento 2009 dell’American Heart Association fossero state conosciute ai tempi dei Faraoni nell’antico Egitto, probabilmente il lavoro di Randall Thompson, della Kansas School of Medicine in Missouri, si sarebbe rivelato vano. Invece ad Orlando, Thompson ha presentato i risultati di uno studio effettuato sull’apparato cardiovascolare di 22 mummie di 3.500 anni fa, di persone di alto rango, vissute alla corte dei Faraoni dell’antico Egitto. Attraverso la Tomografia Computerizzata Multislice, in collaborazione con il Museo e l’Al Azhar Medical School del Cairo, sono stati identificati gli apparati cardiovascolari di 16 delle 22 mummie e in 9 è stata rilevata presenza di aterosclerosi. Addirittura, facendo una stratificazione per età al momento del decesso, l’aterosclerosi vascolare era presente nel 87% degli individui morti a 45 anni o più. Nella mummia più antica, appunto di 3.500 anni fa, di una cortigiana della Regina Nefertari, morta ad una età calcolata approssimativamente tra i 30 ed i 40 anni, si è rilevata una pesante aterosclerosi a livello dell’arco aortico. Facendo alcune riflessioni sullo studio si...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA