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Tecnologie salvavita sempre più “micro”

L’impatto della morte improvvisa (MI) è notevolmente cresciuto al punto che si stima, nei paesi industrializzati, una sua incidenza annuale di 1 caso ogni 1.000 persone e che il numero complessivo di decessi l’anno in Italia sia pari a 57.000, arrivando a 300.000 negli USA.

Questo numero corrisponde al 10,2% di tutti i decessi, pari alle morti causate dalle diverse forme di cancro e nettamente superiore a quello delle morti violente o dovute a incidenti stradali.La causa di morte improvvisa è nel 75% dei casi una tachicardia ventricolare sostenuta o una fibrillazione ventricolare, nel 20% una bradiaritmia e nel 5% dei casi una dissociazione elettromeccanica. Il defibrillatore cardiaco impiantabile è la terapia che si è dimostrata più efficace nella riduzione significativa della mortalità totale e della MI, tanto che il numero di defibrillatori impiantati nel corso dell’ultimo anno, in Italia, è di oltre 3.000. Recentemente la U.S. Food and Drug Administration (FDA) ha approvato l’immissione sul mercato di dispositivi all’avanguardia che sono stati impiegati in anteprima in Italia presso il Policlinico di Bari dal Dr. Favale, al Policlinico S. Orsola di Bologna dal Dr. Boriani, all’Ospedale Careggi di Firenze dal Prof. Padeletti e presso l’Ospedale Cisanello di Pisa dalla Dr.ssa Bongiorni. Il primo impianto è stato realizzato presso il Policlinico Gemelli di Roma dall’equipe del Prof. Zecchi. Questi...continua a leggere

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