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Proteine da non perdere…

Una corretta nefroprotezione nel paziente iperteso non-diabetico permette anche la riduzione del rischio CV. I risultati dello studio VVANNTT. 

La prognosi di molte malattie sistemiche è influenzata in modo importante dalla buona funzionalità renale e, nei pazienti ipertesi, è ormai sempre più importante instaurare terapie che prevedono l’associazione di più classi di farmaci come ACE-inibitori, antagonisti dell’angiotensina II, calcio antagonisti, diuretici, ß-bloccanti, per ottenere il miglior controllo possibile dei valori pressori e, contemporaneamente, la normalizzazione dei parametri di funzionalità renale. Nei pazienti ipertesi non diabetici, con proteinuria, sono stati condotti numerosi studi che dimostrano come l’escrezione urinaria delle proteine sia il migliore indicatore della progressione della malattia renale e anche minimi valori di proteinuria (microalbuminuria) siano indice molto sensibile di un iniziale o precoce deterioramento della funzione renale. Le cause di questa condizione clinica possono essere molteplici. Nel registro americano HCFA, che censisce la quasi totalità dei pazienti che, negli USA, sono sottoposti a dialisi, si calcola che l’ipertensione provochi la nefropatia nel 27% dei soggetti che ogni anno entrano in dialisi, il diabete risulta la causa nel 44% dei casi e le glomerulonefriti sono coinvolte in solo il 10% degli...continua a leggere

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