Dati sperimentali preliminari e diffusione della malattia spingono la ricerca verso nuove soluzioni terapeutiche. 

Anche la sindrome metabolica ed i sui effetti sulla mortalità e morbilità cardiovascolare è stata oggetto di attente riflessioni durante i lavori della 13° edizione del congresso ESH di Milano. Questo stato metabolico, caratterizzato da almeno tre delle seguenti alterazioni: obesità addominale, livelli di trigliceridi > di 150 mg/dl, livelli di colesterolo HDL <40 mg/dl nei maschi e 110 mg/dl, ha recentemente acquisito, nell’ambito delle nuove linee guida Europee ESC sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, il ruolo di fattore di rischio indipendente. La sindrome metabolica, riscontrabile nel 15-25% della popolazione industrializzata, determina, infatti, un aumento di 2-3 volte del rischio di morte cardiovascolare e di 5-9 volte del rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Il trattamento delle diverse componenti della sindrome metabolica, è costituito innanzitutto dalla modificazione dello stile di vita, finalizzato alla riduzione di peso corporeo ed all’incremento di attività fisica, e spesso dall’impiego di uno o più farmaci, soprattutto quelli antipertensivi che, tuttavia, possono esercitare effetti sul metabolismo, sia in senso positivo che negativo, o avere un profilo sostanzialmente neutro. È noto, infatti, che tra le diverse...continua a leggere