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RISK REDUCTION

Riduzione del rischio cardiovascolare: cosa ci dicono i recenti trial con rosuvastatina?

L’associazione tra elevati livelli di colesterolo e rischio cardiovascolare, sia nei soggetti portatori di malattia aterosclerotica che in quelli apparentemente indenni da tale patologia, è nota da decenni e ci sono ormai molti dati che dimostrano che un’efficace prevenzione delle patologie cardiovascolari non può prescindere da un adeguato controllo di questo fattore di rischio. L’avvento degli inibitori della 3-idrossi-3 metilglutaril-CoA reduttasi (statine) ha, negli ultimi 20 anni, rivoluzionato il trattamento dell’ipercolesterolemia e le modalità sia di prevenzione primaria che secondaria. In particolare, i risultati di studi clinici che indicano una relazione diretta fra la riduzione dei livelli di colesterolo LDL (C-LDL) e la riduzione di eventi cardiovascolari, ci dicono che il beneficio clinico, derivante dall’impiego di statine è proporzionale alla riduzione della colesterolemia e supportano, quindi, la raccomandazione del NCEP ATP (National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III) di raggiungere, in presenza di un elevato profilo di rischio cardiovascolare, un livello di C-LDL al di sotto dei 70 mg/dL (Tabella 1). Nell’ambito della classe farmacologica delle statine,...continua a leggere

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