Infatti, non solo il numero di pazienti affetti da questo disturbo del ritmo cardiaco è in continuo aumento, ma è ormai riconosciuto che con il termine fibrillazione atriale si indicano manifestazioni cliniche assai diverse per le modalità di presentazione, per i differenti gradi di rischio trombo-embolico, per la sintomatologia avvertita dal paziente, per la possibile evoluzione verso un quadro di insufficienza cardiaca.Tra i concetti che sono emersi negli ultimi anni, soprattutto in seguito al risultato di studi elettrofisiologici eseguiti sia nell’uomo sia in differenti modelli sperimentali animali, è di particolare importanza quello di rimodellamento nei suoi differenti aspetti, elettrico, strutturale e contrattile. Il concetto che soprattutto nelle fasi iniziali della fibrillazione atriale quando la presentazione dell’aritmia è caratterizzata da parossismi a risoluzione spontanea, l’attività di foci ectopici a livello delle vene polmonari e il rimodellamento elettrico secondario alla fibrillazione atriale stessa, mettono in una nuova luce l’esigenza di contrastare fin dall’inizio tali fenomeni, prevenendo l’insorgenza di episodi di fibrillazione atriale parossistica. I risultati dello studio ERAFT si collocano proprio in questa...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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