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Riserva coronarica sotto esame

Tra doppler e PET, l’ecocardiografia transtoracica si candida a metodica di routine per una migliore valutazione clinico-prognistica del cardiopatico.

La riserva coronarica (RC) viene definita come la capacità fisiologica del flusso coronarico di incrementare in condizioni di aumentate richieste metaboliche e può essere espressa dal rapporto tra il flusso massimale dopo sforzo ed il flusso in condizioni basali. Lo sforzo fisico è una condizione fisiologica di aumentata richiesta di ossigeno con conseguente vasodilatazione del circolo coronarico ed incremento del flusso coronarico fino a cinque volte rispetto a quello basale. In presenza di una stenosi in una arteria coronarica epicardica si crea un gradiente transtenotico con riduzione della pressione post-stenotica conseguente alla vasodilatazione arteriolare; questo meccanismo consente di mantenere un adeguato flusso miocardico a riposo. Quando però la richiesta energetica del miocardio aumenta, la RC nel territorio post-stenotico si riduce e non assicura quindi il massimo aumento possibile di flusso. Più grave è la stenosi e maggiore è la riduzione della pressione post-stenotica con aumento della vasodilatazione dei vasi coronarici distali. Quando la stenosi riduce significativamente la riserva coronarica? Studi in vivo hanno evidenziato che stenosi fino al 40% non riducono la riserva coronarica.continua a leggere

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