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Basse dosi di eparina non migliorano il risultato della PCI
Fonte: JAMA. Published online August 31, 2010. doi:10.1001/jama.2010.1320.

Queste sono le conclusioni dei ricercatori della McMaster University, Hamilton, Ontario, Canada, coordinati dal dott. Sanjit Jolly. Nel loro studio i ricercatori hanno confrontato la sicurezza di due trattamenti con eparina non frazionata (UFH) durante angioplastica coronarica in 2.026 pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA) senza sopraslivellamento del tratto ST-T inizialmente trattati con fondaparinux. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere basse dosi di UFH, 50 U / kg, indipendentemente dall'uso degli inibitori della GpIIb-IIIa o UFH a dosi standard, 85 U / kg (60 U / kg con inibitori GpIIb-IIIa), corretta per ACT. Lo studio ha evidenziato che due trattamenti non differiscono significativamente nell’end point primario: le emorragie maggiori o minori e le principali complicanze vascolari sull’accesso della procedura fino a 48 ore dopo PCI sono state simili tra i pazienti...continua a leggere

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