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IVS e ipertensione

Metodiche diagnostiche adeguate e terapia corretta alla base della regressione

L’ipertensione arteriosa in Italia rappresenta un problema socio-sanitario di dimensioni rilevanti. Il 30% della popolazione adulta soffre di valori alti di pressione arteriosa ed il trend di prevalenza risulta costantemente in crescita. Tra i pazienti, il 33% ha un’ipertensione medio-severa, con una pressione arteriosa diastolica (PAD) maggiore di 105 mmHg. Nell’ambito della stratificazione del rischio cardiovascolare proposta dal Joint National Commitee VI e dall’International Society of Hypertension, la presenza di ipertrofia ventricolare sinistra (IVS), si associa ad un rischio di eventi cardiovascolari elevato o molto elevato, indipendentemente dai valori pressori. Per IVS intendiamo un aumento della massa del ventricolo sinistro, la cui diagnosi si può porre con metodica ecocardiografica mono-bidimensionale o anche, ma con minore attendibilità, con metodica elettrocardiografica. La prevalenza di IVS, in una popolazione di ipertesi non trattati, può variare dall’ 8%, se la diagnosi è fatta con elettrocardiogramma, al 50% se la stessa è fatta con l’ecocardiogramma. Rapportando la diagnosi di IVS all’elettrocardiogramma, con quella eseguita all’eco, si vede che per qualsiasi criterio usato la sensibilità è bassa: 45-54%, mentre è alta la specificità, 90-95%. Le metodiche...continua a leggere

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