Uno studio americano si è posto l’obiettivo di descrivere la frequenza, le indicazioni e gli esiti dopo posizionamento del filtro nella vena cava inferiore (IVC) in una popolazione del Massachusetts dopo diagnosi di tromboembolismo venoso acuto (TEV) nel 1999, 2001 e 2003. È stata eseguita una revisione retrospettiva delle cartelle cliniche ospedaliere e ambulatoriali dei pazienti, raccogliendo i dati sull’indicazione del posizionamento del filtro. Tre specialisti hanno poi valutato l’appropriatezza terapeutica del filtro. Dei 1547 pazienti con TEV, al 13,1% è stato applicato il filtro cavale. I pazienti con un filtro IVC erano più anziani, avevano più comorbidità e un tasso di mortalità più elevato durante i 3 anni di follow-up. C'è stato un accordo unanime tra gli esperti del gruppo che l'utilizzo di un filtro IVC era appropriato nel 51% dei casi e inappropriato nel 26% dei casi. Nel restante 23% il...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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