Gli accenni non sono mai stati entusiastici, se non dal punto di vista economico. In realtà si potrebbe considerare la situazione statunitense come una sorta di proiezione futura in cui l’Italia si potrebbe trovare tra qualche anno. In America, infatti, questi farmaci ricoprono una fetta importante del mercato e costituiscono uno strumento di risparmio per le compagnie d’assicurazione che gestiscono la copertura sanitaria oltre oceano. L’approccio, tuttavia, all’impiego dei “generici” in ambito cardiovascolare dovrebbe essere valutato alla luce della reale qualità ed affidabilità dei preparati. Il problema, negli Stati Uniti, nasce dalle norme legislative che regolano la produzione di questi...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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