Nel corso degli ultimi decenni il nostro Paese è andato incontro ad un profondo cambiamento della sua struttura demografica a causa della progressiva espansione della popolazione anziana. Parallelamente, si è verificato un progressivo cambiamento nosografico caratterizzato dalla diminuzione delle patologie infettive e carenziali e dalla concomitante espansione delle patologie cronico-degenerative che oggi, nel mondo occidentale, rappresentano la principale causa di mortalità, morbilità e disabilità. Questo triste primato è largamente attribuibile alla diffusione quasi epidemica, anche nel nostro Paese, delle malattie cardiovascolari. Il parallelismo tra cambiamento demografico e nosografico ha portato ad ipotizzare che il primo potesse essere una determinante fondamentale del secondo. Invero, sin dall’antichità, la vecchiaia era considerata una malattia, come chiaramente testimoniato dalla sentenza, a dir poco lapidaria, senectus ipsa est morbus di Afro Publio Terenzio. L’evidenza epidemiologica di un vertiginoso aumento della prevalenza delle diverse estrinsecazioni cliniche della malattia aterosclerotica, dall’infarto miocardico alla scompenso, dall’ictus cerebri...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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