Dall’analisi dei dati del TRANSCEND e ONTARGET e’ stato riscontrato che nei pazienti con coronaropatia stabile, i soggetti con frequenze cardiache di base >70 battiti per minuto (bpm), rispetto ai pazienti con frequenza cardiaca più bassa, avevano un rischio significativamente maggiore di mortalita’ per tutte le cause e di mortalità cardiovascolare, così come un più alto rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco. Presentata questa settimana al Canadian Cardiovascular Congress 2010, l'analisi è un tentativo di individuare il ruolo della frequenza cardiaca nella predizione del rischio cardiovascolare e della mortalità nella malattia coronarica. Sono stati valutati i pazienti del TRANSCEND e dell’ONTARGET che insieme comprendevano un totale di 31.531 pazienti; i ricercatori hanno esaminato l'associazione tra frequenza cardiaca basale media...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA