Il diabete mellito è caratterizzato da un progressivo declino della funzionalità della beta cellula; tra i trattamenti ipoglicemizzanti in uso, i tiazolidinedioni sono particolarmente insulino-sensibilizzanti. Essi agiscono tramite la via dei recettori perossisomiali (PPARs), in particolare pioglitazone ha un’alta affinità per PPARγ(1) e PPARγ(2), espressi prevalentemente nel tessuto adiposo. L’emoglobina glicata, la glicemia a digiuno, l’insulino-resistenza e la funzionalità beta cellulare sono migliorate dal trattamento con pioglitazone con un’efficacia simile a quella delle sulfoniluree di terza generazione, metformina, e inibitori della dipeptidil peptidasi-4. Oltre agli effetti postivi sul compenso glicemico, pioglitazone riduce i marcatori infiammatori e migliora lo spessore intimale delle arterie. Paragonato a rosiglitazone, pioglitazone è associato con un minor rischio di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA