Già da qualche anno, le principali società scientifiche europee che si occupano di cardiologia, si erano poste il problema dell’utilizzo di sistemi di valutazione del rischio cardiovascolare non adatti allo stile di vita ed alle caratteristiche delle popolazione europea. Tuttavia la European Society of Cardiology così come la European Society of Hypertension e la European Atherosclerosis Society hanno sempre raccomandato l’utilizzo di algoritmi di calcolo che potessero aiutare il medico ad inquadrare meglio il rischio cardiovascolare dei propri pazienti. Le più diffuse “tavole del rischio” si basano sui dati statunitensi del Framingham Heart Study che tendono a sovrastimare la previsione, soprattutto nella popolazione europea a basso-medio rischio. Inoltre, per quanto utili e considerati una pietra miliare nella cardiologia moderna, i dati dello studio Framingham costituiscono un data-set relativamente piccolo e non riconducibile, in termini di end-points, a dati di altri studi. A riguardo Troels Thomsen, Direttore del Centro di Medicina Preventiva dell’Università di Copenhagen, in Danimarca, ha affrontato il tema della prevenzione cardiovascolare evidenziando i forti gap esistenti tra situazione reale e obiettivi teorici, indicando le nuove strategie...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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