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Ivabradina endovensosa: un’arma in più per il trattamento dello STEMI?
Fonte: American Heart Association Congress 2010, Chicago.

In questo trial pilota randomizzato, condotto dai ricercatori del VIVIFY study, è stata dimostrata sia l’efficacia della somministrazione di ivabradina versus placebo nella persistente riduzione della FC in pazienti dopo PCI per STEMI, sia la sua correlazione con la riduzione dei livelli dei marcatori biochimici, con minori volumi del ventricolo sinistro, valutati mediante ecocardiografia, e con un'area più piccola di DHE (delayed hyperenhancement) come dimostrato dalle immagini di RMN. Inoltre, è stata dimostrata per la prima volta la buona tollerabilità della terapia in pazienti con STEMI. Philippe Gabriel Steg e i suoi colleghi hanno studiato l’impatto dell’ivabradina per via endovenosa in pazienti tra 40 e 80 anni, con diagnosi di STEMI, trattati con PCI, per valutarne la tollerabilità (finora mai analizzata in soggetti con STEMI), e per studiare il suo...continua a leggere

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