A Praga il coro è unanime: il risultato raggiunto non è assolutamente soddisfacente. Il 19° Meeting dell’ISH (International Society of Hypertension) ed il 12° dell’ESH (European Society of Hypertension) svoltisi insieme dal 23 al 27 Giugno, hanno sancito, per bocca dei tanti esperti internazionali presenti, la scarsità dei risultati raggiunti e la necessità di dare avvio a programmi di prevenzione più aggressivi per incidere maggiormente sui risultati di controllo pressorio. Il campanello d’allarme dei dati epidemiologici di rilevazione della pressione arteriosa, su popolazioni di pazienti ipertesi in trattamento, è a dir poco deludente: soltanto il 24,4% dei soggetti trattati e monitorati dallo studio NHANES III, negli USA, raggiunge l’obiettivo di controllo pressorio <140/90 mmHg e la situazione non è migliore in altri paesi in cui sia stato possibile rilevare lo stato di salute della popolazione (vedi tabella). In Europa le cose non vanno meglio. Numerosi studi di rilevazione, condotti su ampia casistica, hanno mostrato che meno di un quarto dei pazienti risulta efficacemente controllato, con punte negative del 4%, del 5,7% e del 6% rispettivamente in Polonia, Russia ed Inghilterra. L’Italia non brilla nel panorama europeo. Lo studio PAMELA,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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