Il grosso problema dei farmaci anticoagulanti orali attualmente in uso, i dicumarolici, è la difficile titolazione che costringe i pazienti a prelievi frequenti, e l’estrema variabilità dell’effetto terapeutico che rende difficile mantenere l'INR negli intervalli terapeutici. Per ovviare a questo problema sono state create due nuove categorie di farmaci anticoagulanti orali: gli inibitori del fattore II attivato (dabigatran) e gli inibitori del fattore X attivato (apixaban, rivaroxaban e edoxaban). L'azione di tutti questi farmaci, diversamente dai dicumarolici, non è influenzata dalla dieta, inoltre, questi farmaci hanno una bassa variabilità nell’individuo abolendo la necessità di prelievi frequenti. Durante il XXIV SISA Nazionale sono stati presentati i risultati degli studi che hanno testato questi nuovi principi attivi: lo studio RELY...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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