Durante il 71° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia si è affrontato l’annoso problema del paziente diabetico con coronaropatia ostruttiva multivasale e si è cercato di dare una risposta al dubbio a cui spesso si trovano di fronte i cardiologi: come trattare questi pazienti? Meglio un’angioplastica percutanea o un approccio cardiochirurgico (CCH)? A questa difficile domanda ha cercato di dare una risposta il Prof. Giuseppe Tarantini che ha richiamato i principali studi che si sono occupati di questo problema. In origine c’è stata l’angioplastica con il semplice palloncino (POBA), e dal confronto tra le due tecniche fatto nello studio BARI (Bypass Angioplasty Revascularization Investigation), la tecnica di CCH ne usciva sicuramente vincente. E’, poi, arrivato lo stent metallico; dallo studio MASS-II (Medicine, Angioplasty, or Surgery Study) è emersa una mortalità...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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