Una riduzione del’uptake del I-123 meta-iodobenzilguanidina (mIBG) è nota essere un predittore indipendente di mortalità e cattiva prognosi nei pazienti con scompenso cardiaco, in diversi studi mono e multicentrici. La terapia beta bloccante può influenzare la funzione sistolica di questi pazienti ed i parametri di captazione cardiaca dell’mIBG (Indice di attività adrenergica). Lo studio, brasiliano, presentato all’ultimo congresso dell’AHA a Chicago, di piccole dimensioni, ha coinvolto 28 pazienti ambulatoriali con classe NYHA dalla II alla III, con FE<40% che non avevano mai assunto terapia beta bloccante, sottoposti ad imaging con mIBG al tempo zero e dopo 3 e 12 mesi dall’inizio di terapia beta bloccante (è stato usato il carvedilolo). I risultati hanno evidenziato un miglioramento della funzione contrattile significativo (da 28%±10 al basale a 44%±12 a dodici mesi, p<0.05). Si...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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