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La sodiemia non predice la mortalità nello scompenso cardiaco
Fonte: Clin Cardiol. 2010;33(12).

Lo scompenso cardiaco è una patologia in deciso e continuo incremento nelle ultime decadi. Per tale motivo, molto spesso, si cerca tanto di implementare la terapia, ad esempio amplificando, forse oltre il necessario, la prescrizione di diuretici, quanto di individuare i più corretti strumenti atti a stratificare la prognosi individuale e, quindi, ottimizzare il trattamento nei soggetti a maggiore rischio. In questo contesto, uno dei marcatori più semplici da valutare è rappresentato dalla sodiemia, come è noto influenzata nel paziente affetto da scompenso cardiaco tanto dalle mutate condizioni emodinamiche renali, quanto dalle eventuali dieta iposodica e/o terapia diuretica. Pertanto, in un interessante studio condotto in 364 (13% con iponatremia) pazienti con scompenso cardiaco (frazione di eiezione ≤ 40%) in terapia con ACE-inibitori e/o beta-bloccanti è stata valutata accuratamente la sodiemia, in...continua a leggere

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