I diuretici dell’ansa trovano corretta e vantaggiosa applicazione, anche in termini economici visto il loro basso costo, in diverse condizioni patologiche. Le recenti “Guidelines for the Management of Arterial Hypertension: The Task Force for the Management of Arterial Hypertension of the European Society of Hypertension (ESH) and of the European Society of Cardiology (ESC)”, ad esempio, consigliano l’uso dei diuretici, in generale, come farmaci di scelta nel caso di pazienti con pregresso ictus, affetti da scompenso cardiaco, con ipertensione sistolica isolata, insufficienza renale sia acuta che cronica (IRC) e, infine, negli ipertesi neri. Generalmente, i diuretici dell’ansa risultano di particolare efficacia in tutte quelle patologie in cui si assiste alla progressiva formazione di edema, nelle sue varie estrinsecazioni cliniche, o in cui comunque una certa ritenzione idrosalina costituisca il sintomo principale oppure uno dei sintomi principali. Ciò, ovviamente, è vero in generale, ma l’assenza di edema non controindica assolutamente l’uso del diuretico dell’ansa che, anzi, può essere comunque indicato. È questo il caso, ad esempio, dello scompenso cardiaco in cui la componente...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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