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UNO CONTRO TUTTI

Lo studio giapponese JIKEI Heart ha dimostrato la superiore efficacia del valsartan rispetto a qualunque terapia non-ARB convenzionale in pazienti ad alto rischio cardiovascolare. 

Nel trattamento delle malattie cardiovascolari l’impiego di farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) rappresenta una strategia di largo impiego, applicabile ad un nu­mero elevato di pazienti e condizioni cliniche ad elevato rischio. In particolare, la dimostrazione di una frequente associazione tra l’at­tivazione tissutale di tale sistema e lo sviluppo di complicanze cardiache, va­scolari, cerebrali e renali ha suggerito la possibilità che un blocco farmacologico dei meccanismi che ne promuovono l’attivazione po­tesse tradursi in un’efficacia clinica pressoché “universale”. Que­sta, pe­ral­tro, può essere de­sun­ta solo dalla sintesi dei di­versi studi d’intervento condotti, nel corso degli ultimi 20 an­ni, con l’impiego di farmaci chimicamente diversi, do­ta­ti di meccanismo d’azio­ne differenziato nei confronti del RAAS (blocco ACE o dei re­cettori dell’an­giotensina II) e utilizzati in ac­cordo con sva­riati disegni sperimentali. Tutto ciò ha condizionato una frammentazione delle informazioni circa l’interpretazione dei risultati clinici che si è spesso...continua a leggere

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