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Il fallimento dell'aspirina identifica il paziente ad alto rischio!
Fonte: Am J Cardiol 2011; 107 (3): 339-342.

Il fallimento dell’aspirina, definito dal presentarsi di una sindrome coronarica acuta nonostante l’uso della stessa, è stato associato con un maggior rischio cardiovascolare e ad una peggiore prognosi. Se questo fenomeno sia la manifestazione delle caratteristiche del paziente o se sia dovuto ad una fallimentare inibizione piastrinica da parte dell’aspirina, non è mai stato analizzato. Questo studio ha valutato 174 pazienti con infarto miocardico acuto: di questi, 118 (68%) non avevano mai assunto aspirina e 56 (32%) erano già in terapia con aspirina e costituivano, quindi, il gruppo “fallimentare” del trattamento con aspirina. La funzione piastrinica è stata analizzata dopo ≥ 72 ore di terapia con aspirina in tutti i pazienti ed è stata determinata l’incidenza a sei mesi di eventi coronarici maggiori (morte, sindrome coronarica acuta ricorrente e/o ictus). Quelli nel braccio "fallimentare" di...continua a leggere

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