Un semplice approccio, adattato alle caratteristiche di una determinata regione geografica, che utilizza un ecg preospedaliero da parte dei paramedici permette di ottenere una riduzione del tempo per il trattamento ospedaliero sia in soggetti con UA e NSTEMI sia in pazienti con STEMI. La dott.ssa Barbara J.Drew (University of California, San Francisco) ed i suoi colleghi si sono proposti di validare una semplice strategia di acquisire e trasmettere ECG preospedalieri (che implicava il coinvolgimento di alcuni paramedici in attività di training e di decision making) strutturando un trial prospettico clinico randomizzato con un follow up a 5 anni. Sono stati selezionati 4.219 soggetti con sintomi di Sindrome Coronarica Acuta ed il 74% di questi riceveva un ECG preospedaliero a 12 derivazioni sintetizzato da 5 elettrodi che veniva prontamente trasmesso e stampato nel Dipartimento di Emergenza: il...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA