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DOUBLE POWER

Colesterolo a target con l’associazione ezetimibe-simvastatina. I dati dei nuovi studi VYTAL e COURAGE. 

Elevate concentrazioni plasmatiche del colesterolo LDL (C-LDL) sono associate ad un aumentato rischio di patologie cardiovascolari. La terapia farmacologica delle ipercolesterolemie si basa soprattutto sulle statine, che hanno consentito riduzioni di C-LDL e benefici clinici mai raggiunti in precedenza, dimostrando come la relazione colesterolo-rischio cardiovascolare sia continua e graduale. Su tali risultati si sono ispirate numerose istituzioni internazionali che raccomandano riduzioni sempre più significative del C-LDL (es. le Linee Guida NCEP-ATP III propongono 100 mg/dl e 70 mg/dl in pazienti ad alto rischio cardiovascolare) od interventi “ad personam”. D’altro canto, non tutti i pazienti sono trattati adeguatamente, come si evince dallo studio REALITY (Van Ganse et al., 2005), che mostra come il raggiungimento delle concentrazioni ottimali del C-LDL, raccomandate dalle Linee Guida, si verifichi solamente nel 40% dei pazienti trattati e come, nonostante il mancato raggiungimento degli obiettivi, solo nel 6-16% dei casi il Medico decida di aggiustare il dosaggio del farmaco al fine di migliorare la terapia. Oltre a ciò, determinano questa situazione anche la scarsa adesione al trattamento, il regime dietetico scorretto dei pazienti, l’errata posologia, le terapie concomitanti od alcuni...continua a leggere

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