Queste sono le conclusioni a cui sono giunti il dott. Leopoldo Bianconi (Dipartimento di Cardiologia, San Filippo Neri, Roma) ed i suoi colleghi selezionando 204 pazienti di età media 69,3 anni, 33% femmine, che presentavano fibrillazione atriale permanente e che sono state sottoposte a cardioversione elettrica (CVE). I partecipanti allo studio, nei giorni precedenti alla CVE, dovevano assumere PUFA 3g/die mentre nei giorni successivi venivano randomizzati: 104 soggetti a PUFA 2g\die ed i restanti 100 a placebo per un periodo di 6 mesi. L’antiaritmico utilizzato in associazione era a discrezione dei curanti. Il ritmo cardiaco era accertato mediante monitoraggio telematico e visita clinica. L’end point primario era l’incidenza di recidiva di fibrillazione atriale. Ripristino del ritmo sinusale (spontaneo o dopo CVE) si otteneva in 187 pazienti (91.7%) le recidive di fibrillazione atriale avvenivano in 56 soggetti...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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