Il trattamento della fibrillazione atriale mediante ablazione transcatetere trova uno spazio sempre maggiore nei principali laboratori di elettrofisiologia in Italia e nel mondo, data l’ampia diffusione di tale aritmia nella popolazione ultracinquantenne e la relativa inefficacia del trattamento farmacologico. La tecnica di ablazione denominata “ablazione circonferenziale delle vene polmonari” è una delle metodiche più utilizzate data la sua efficacia sia nella fibrillazione atriale parossistica che cronica. Questa come altre metodiche utilizzate in altri laboratori prevede l’accesso in atrio sinistro mediante puntura transettale ed il successivo mappaggio elettroanatomico delle vene polmonari e dell’atrio sinistro; talvolta, nelle forme più resistenti di fibrillazione atriale cronica, è richiesto il contemporaneo mappaggio anche del seno coronarico e dell’atrio destro.
In breve, nello schema base, sono previste 4 lesioni circolari intorno a ciascuna vena polmonare al fine di isolarla elettricamente, due lesioni lineari che connettono coppie controlaterali di vene superiori ed inferiori al fine di modificare/isolare gli importanti substrati presenti presso la parete posteriore...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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