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BETA - BLOCCANTI UGUALI?

Il NICE ha considerato prevalentemente dati su atenololo, mentre oggi nuovi farmaci come bisoprololo agiscono in modo differente. I dati del CIBIS III. 

La comunità cardiologica è stata di recente scossa dalla pubblicazione delle linee guida per il trattamento dell’ipertensione da parte della British Hypertension Society (BHS) e da parte del National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE). L’elemento di rottura con le attitudini correnti è dato dalla “segregazione” dei beta-bloccanti a farmaci di ultima scelta soprattutto nei soggetti anziani. Le nuove indicazioni si basano prevalentemente sui risultati generati dallo studio ASCOT e dalla pubblicazione di una meta-analisi che, insieme, hanno documentato una non efficacia dei beta-bloccanti sul rischio di eventi infartuali e sulla mortalità a fronte di un effetto modesto sul rischio di stroke verso il placebo ed una efficacia decisamente minore se confrontati con i calcio-antagonisti. Nell’insieme però i dati presentano alcuni limiti che dovrebbero portare a considerare con cautela le raccomandazioni britanniche. In primo luogo, le osservazioni a sfavore dell’intera classe dei beta-bloccanti non si basano su una analisi bilanciata su tutti i farmaci che compongono questa classe ma quasi esclusivamente su dati ottenuti da studi condotti con l’atenololo. In effetti, se da una parte è concepibile...continua a leggere

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