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Quando il graft è degenerato

CASO CLINICO

 

Paziente maschio di 69 anni, la cui storia clinica inizia a 52 anni, nel 1989, quando viene colpito da infarto miocardico a sede inferiore. In Venezuela, dove si trovava per motivi di lavoro, viene trattato con farmaci non meglio precisati eccetto ASA cui è intollerante. Riferisce un discreto benessere fino al 1998 quando, in seguito al manifestarsi di angina instabile, si sottopone a studio coronarografico che evidenzia una malattia aterosclerotica ostruttiva critica dei tre vasi coronarici principali per cui si sottopone a intervento di quadruplice by-pass aortocoronarico. I graft confezionati nell’intervento sono stati i seguenti: AMIDx (arteria mammaria interna destra) su IVA (interventricolare anteriore) distale, AMISx su MO (ramo marginale ottuso), VGS (vena grande safena) su IVA prossimale e su D1 (ramo diagonale), VGS su CDx (coronaria destra). Nel 2000 a 63 anni e nonostante la terapia medica, viene colpito da un nuovo episodio infartuale a sede non meglio precisata, del quale non vi è documentazione elettrocardiografica e per cui non viene posta indicazione a studio coronarografico. Non riferisce eventi clinici degni di menzione fino al 2006 quando, in seguito ad un ulteriore episodio anginoso con indici di necrosi miocardica negativi in tre determinazioni a distanza di 8 ore l’una dall’altra, viene sottoposto a scintigrafia miocardica che rivela...continua a leggere

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